Processi telematici

L’accesso alla giustizia, alla luce della recente digitalizzazione della stessa, non sempre risulta agevole, in quanto non solo i vari processi telematici in corso fanno capo ad amministrazioni differenti, ma soprattutto perché, avendo debuttato in tempi diversi, utilizzano differenti tecnologie.

Il più datato, il processo civile telematico, sperimentato dal Ministero della Giustizia fin dal 2006 e divenuto obbligatorio nel 2014, si basa su un meccanismo complesso, pensato, all’epoca, per creare un “canale sicuro” per il deposito degli atti, in virtù del quale occorre avere un “punto di accesso” al Pct e un software. I file di testo devono essere trasformati in formato pdf e firmati digitalmente. Il software poi li “imbusta”(crittografandoli) e li spedisce via pec agli Uffici giudiziari.

I processi più recenti (il penale, il tributario e quello sportivo, appena partito), invece, funzionano con una tecnologia più avanzata, tramite caricamento (upload) degli atti e dei documenti sui rispettivi portali.

Il processo amministrativo telematico si basa su una serie di moduli pdf per i vari tipi di deposito, a disposizione gratuitamente sul sito della Giustizia amministrativa, che vanno firmati digitalmente e inviati via pec; il processo contabile, infine, prevede anch’esso che i documenti siano firmati digitalmente e inviati via pec. L’accesso al fascicolo informatico richiede l’autenticazione tramite Spid e permette l’estrazione di documenti.

La piattaforma, tuttavia, che ha destato maggiori criticità è il portale del processo penale, tanto da indurre gli Avvocati penalisti a protestare con tre giorni di astensione dalle udienze a fine marzo e a chiedere che fosse consentito, nuovamente, il deposito cartaceo degli atti, oltre a quello telematico. Una richiesta a cui il Governo ha provato a dare risposta nel D.L. n.44/2021, in vigore dal 1° aprile, che prevede che in caso di malfunzionamento del portale attestato dal Direttore generale per i servizi informativi automatizzati, l’autorità giudiziaria può autorizzare il deposito di atti e documenti in formato analogico. Soluzione, tuttavia, che non ha convinto i penalisti perché attribuisce al Giudice il potere di decidere se ammettere o meno il deposito cartaceo, con grave violazione del diritto di uguaglianza e di difesa del cittadino, lasciando peraltro il difensore nell’incertezza determinata da problemi tecnici oggettivi.

Il quadro si complica ulteriormente se si tiene presente che, di recente, il processo telematico è entrato in vigore anche presso la Corte di Cassazione. E’ necessario, dunque, che “i diversi processi telematici dialoghino tra di loro”, secondo quanto affermato anche dalla Dott.ssa Lina Rubino, Segretario generale aggiunto presso la Corte di Cassazione. La Corte di Cassazione è Giudice di ultima istanza e si interfaccia con giurisdizioni diverse, per cui se non sarà possibile acquisire velocemente i fascicoli telematici e le relative decisioni, non sarà possibile godere i benefici, in termini di efficienza e di riduzione dei tempi, che il ricorso alla telematica può generare. La questione, peraltro, riguarda soprattutto la giurisdizione tributaria, cui oggi attiene più del 40% dei procedimenti pendenti in Cassazione.

Il tema è stato affrontato anche dal Ministero della Giustizia che ha più volte promesso interventi strutturali che possano omogeneizzare i sistemi e integrarli nel grande hub della pubblica amministrazione. Inoltre il Ministero ha espresso la volontà di estendere ai processi telematici che gestisce direttamente, l’architettura scelta per il deposito degli atti penali, basata sull’upload, senza la mediazione del gestore della pec.Il tema si è affacciato anche in sede parlamentare: la Commissione Giustizia, lo scorso 23 marzo, ha espresso un parere con cui ha approvato la proposta del Piano nazionale di ripresa e resilienza, di utilizzare le risorse del Recovery Fund per realizzare un’unica piattaforma di gestione dei processi telematici.

Pertanto, alla luce delle suesposte considerazioni, sarebbe auspicabile:

-la realizzazione di una piattaforma unica per la gestione dei processi telematici

-la digitalizzazione degli archivi relativi a tutti i procedimenti civili, penali e tributari, compresi quelli della Suprema Corte, degli ultimi dieci anni, per accelerare i procedimenti giudiziari

-la digitalizzazione dei procedimenti relativi all’indennizzo per durata irragionevole del processo

-che il sistema giudiziario si doti di una propria rete di connettività, che gli consenta di essere indipendente dal mercato, aumentandone nel contempo il livello di sicurezza

-il miglioramento della connettività, anche a distanza, al fine di ridurre i costi e le inefficienze del sistema in danno dei cittadini e degli operatori giuridici.

Antonella di Ronza

È Avvocato presso il Foro di Napoli Nord e Vicepresidente della locale sezione Aiga, Associazione Italiana Giovani Avvocati.

Fa parte del Dipartimento di Diritto e Procedura civile della Fondazione Aiga "Tommaso Bucciarelli" e della Commissione Cultura presso il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Napoli Nord.

Da sempre sostiene il dialogo e il confronto tra le persone nelle esperienze maturate nell'ambito dei molteplici impegni associativi specie quelli a servizio della classe forense.

Contatta A.Na.Me.C.

  • Sede legale: Via Lavinaio 43
    80017 Melito di Napoli (NA)

  • Tel.: (+39) 339 7221590

  • E.mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

  • PEC: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Seguici sui Social Network

Iscriviti alla Newsletter

  • Associazione Nazionale Mediatori Civili e commerciali
    C.F.: 95282970631

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Copyright © A.Na.Me.C. - Credits: AND Web Agency

Contatta A.Na.Me.C.

  • Associazione Nazionale Mediatori Civili e commerciali - C.F.: 95282970631

  • Sede legale: Via Lavinaio 43
    80017 Melito di Napoli (NA)

  • Tel.: (+39) 339 7221590

  • E.mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

  • PEC: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Seguici sui Social

Iscriviti alla Newsletter

Email:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - A.Na.Me.C. ©
Credits: AND Web Agency